Quando il sole comincia a tramontare sopra i tetti e nelle case si accendono le luci, anche Parigi scopre il suo lato intimo, umano, ordinario. Un viaggio inusuale attraverso le immagini di due grandi fotografi ci farà scoprire in che modo la Ville lumière cambia – diventando la meraviglia che è – quando calano le ombre.
Autore: redazione
Eclettica, controversa, fragile: Edit Piaf rivive a Parigi in una esposizione appena inaugurata alla Bnf. Un racconto lungo e commovente per suoni, immagini e scritti inediti, che permetterà di sentire da molto vicino la voce simbolo della Ville Lumière a cent’anni dalla nascita.
Le Marais, quartiere ebraico nel cuore di Parigi, è da sempre il luogo perfetto per una passeggiata in total relax nel centro della Ville Lumière. Due o tre cose da sapere per non arrivare impreparati a Parigi specie ora che la primavera si è travestita d’estate e sta regalando giornate memorabili.
Parigi sogna di riconquistare la sua “piccola cintura”. Il progetto della vecchia linea ferroviaria inaugurata nel 1952 e ora abbandonata sarà infatti al centro del prossimo Consiglio in programma lunedì e martedì prossimo. Il primo passo per ridare alla città, e ai suoi cittadini (e, perché no, pure ai turisti), un pezzo dell’eredità storica di questa incredibile Capitale europea.
Quasi cento anni di storia della città della luce, filtrati in bianco e nero attraverso l’obiettivo dei più grandi maestri della fotografia riuniti nell’agenzia Magnum. “Paris Magnum” si chiama infatti l’esposizione aperta fino al prossimo 25 aprile negli spazi dell’Hotel de Ville. Un’occasione per comprendere i mutamenti della città più romantica del mondo attraverso le immagini che hanno segnato per sempre la storia della Ville Lumière.
Riconvertire le otto stazioni metro “fantasma” (quelle, cioè, inutilizzate da tempo) in progetti destinati alla collettività. La proposta, rilanciata in questi giorni di grande interesse politico, prevede, tra gli altri, la realizzazione di una piscina, di una galleria d’arte, di un ristorante stellato. I progetti, insomma, non mancano, sono i soldi a preoccupare la Rtp, la società che gestisce le oltre sedici linee della metropolitana della Ville Lumière.
A quanto pare, Parigi piaceva parecchio anche a chi doveva conquistarla. A dimostrarlo c’è il curioso ritrovamento di una mappa turistica della città realizzata da un ufficiale tedesco e rivolta ai soldati in missione di guerra nella Parigi occupata della Seconda Guerra Mondiale. Un documento straordinario – e divertente – che dimostra come la Ville Lumière fosse capace di sciogliere il cuore anche di migliaia di invasori in divisa.
Parigi “oscura” i suoi gioielli per testimoniare il suo impegno nella lotta ai cambiamenti climatici. Oltre duecento simboli della “città illuminata” al buio per oltre un’ora per rispondere presente all’appello lanciato ogni anno dal Wwf. Ma stavolta c’è anche una ragione in più.
“I nostri ponti non reggeranno al vostro amore” recita l’ultima iniziativa del Comune di Parigi. Che adesso ci riprova: via le griglie dai ponti più celebri della città. Parigi si gioca l’ultima carta per salvare questi pezzi di Storia che attraversano la Senna dai lucchetti dell’amore delle coppiette di tutto il mondo.
Uno studio rivela: la capitale francese è la quarta città del mondo per tempi medi di attesa giornalieri dei mezzi pubblici. Un terzo del tempo complessivo del viaggio, se ne va… aspettando. Meglio della Ville Lumière Barcellona, Madrid e (sorpresa) Milano.