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Dalla colazione allo spuntino notturno, la domanda è sempre la stessa: dove? Per noi italiani, poi, che il pasto rappresenta una specie di rito da celebrare secondo criteri e dogmi ben precisi, la domanda assume un’importanza strategica nell’economia di una vacanza nella Ville Lumière. Ecco allora una piccola lista di luoghi da mettere in agenda in vista di un soggiorno parigino.

Parigi come non l’avete mai vista. Un suggestivo progetto fotografico svela la Capitale francese nei giorni della liberazione dal dominio tedesco. Un modo per celebrare la bellezza incantevole della Ville Lumière, attraverso una delle pagine più tristi della sua Storia.

E’ la festa dei lavoratori, il giorno di riposo per eccellenza. Ma che fare se il Primo Maggio si è in vacanza a Parigi? Una pratica guida ci spiega due o tre cose da sapere per godersi la città, il riposo ed evitare spiacevoli sorprese.

Quasi cento anni di storia della città della luce, filtrati in bianco e nero attraverso l’obiettivo dei più grandi maestri della fotografia riuniti nell’agenzia Magnum. “Paris Magnum” si chiama infatti l’esposizione aperta fino al prossimo 25 aprile negli spazi dell’Hotel de Ville. Un’occasione per comprendere i mutamenti della città più romantica del mondo attraverso le immagini che hanno segnato per sempre la storia della Ville Lumière.

Riconvertire le otto stazioni metro “fantasma” (quelle, cioè, inutilizzate da tempo) in progetti destinati alla collettività. La proposta, rilanciata in questi giorni di grande interesse politico, prevede, tra gli altri, la realizzazione di una piscina, di una galleria d’arte, di un ristorante stellato. I progetti, insomma, non mancano, sono i soldi a preoccupare la Rtp, la società che gestisce le oltre sedici linee della metropolitana della Ville Lumière.

Parigi “oscura” i suoi gioielli per testimoniare il suo impegno nella lotta ai cambiamenti climatici. Oltre duecento simboli della “città illuminata” al buio per oltre un’ora per rispondere presente all’appello lanciato ogni anno dal Wwf. Ma stavolta c’è anche una ragione in più.