sabato, Aprile 20
Uno scorcio della passerella che attraversa il lago che costeggia il meraviglioso Giardino Albert Kahn a Parigi.

E’ un piccolo angolo di Giappone nascosto tra le pieghe di una città incredibile. Della bellezza camaleontica di Parigi abbiamo già parlato a lungo, ma quando si tratta di scoprire qualcosa di nuovo, beh, in quel caso siamo dell’avviso che non sia mai abbastanza. Tutto questo per introdurre l’ultima grande scoperta della redazione di Parigionline.com, una di quelle che ci fanno amare il lavoro che facciamo e che, per questo, meglio di altre danno senso alle nostre giornate.

Bene, a questo punto dovremmo avervi caricato per bene di aspettative: e allora prendete carta e penna e segnate questo nome: Jardin Albert Kahn. Una meraviglia. E basterebbe questo a descrivere questo giardino, ma forse è più giusto parlare di piccolo villaggio, realizzato ad immagine e somiglianza dei più bei giardini giapponesi. Camminando all’interno di questo spazio verde, contornato di piccoli laghi (alcuni dei quali attraversabili grazie a piccoli percorsi fatti di pietre a filo d’acqua: esatto, proprio come in Giappone!!) si avverte davvero l’impressione di essere a migliaia di chilometri di distanza e di passeggiare in uno dei tanti giardini privati del centro di Kyoto (per chi ha avuto la fortuna di esserci stato, insomma). E vale la pena ricordare che siamo a una manciata di fermate di metropolitana dalla Tour Eiffel.

La passerella in stile nipponico che collega le due sponde del laghetto interno al Giardino Albert Kahn.

Realizzato oltre cent’anni fa, questo piccolo scrigno giapponese porta il nome dell’uomo che più di ogni altro si è battuto perché venisse realizzato: Albert Kahn, appunto, banchiere e mecenate francese vissuto a cavallo tra l’Otto e il Novecento a Parigi e grande innamorato della cultura e dei paesi del Sol Levante. Restaurato alla fine degli anni Ottanta, il giardino Albert Kahn offre infatti ancora oggi una vera immersione nelle radici storiche della cultura giapponese grazie alla sua composizione tipicamente nipponica.

Mezza giornata. Niente che non si possa inserire in una settimana di vacanza a Parigi. Ma anche in tre giorni, se decidete di tenervi i musei per un’altra occasione.

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