martedì, Marzo 19
Uno dei tantissimi stalli presenti a Parigi per il noleggio biciclette “Velib”.

Si chiama “Velib” per via della contrazione delle parole francesi Velo (da leggere “velò”, con l’accento sulla o: che vuol dire “bici”) e Libre (libera), e per chi non lo conosce sembra il modo più romantico per visitare Parigi. In realtà si tratta dell’incubo quotidiano di milioni parigini e la fregatura ricorrente di decine turisti che scelgono il servizio di bikesharing à la française per spostarsi nella capitale francese.

Perché se è vero che la Ville Lumière è un vero e proprio museo a cielo aperto, da visitare il più possibile fuori dalla fredda e non sempre pulitissima metropolitana, è altrettanto vero che ci sono modi alternativi di spostarsi da un arrondissement all’altro senza temere di perdersi. Una passeggiata, per esempio, nell’economia di una visita guidata. O brevi tragitti con un autista privato al seguito e senza sborsare una fortuna per i taxi parigini.

Malgrado i tanti stalli, sono molte le biciclette danneggiate e, quindi, inutilizzabili.

Ma una cosa è certa, se venite a Parigi in vacanza, o avete in mente di tornarci presto per un week end fuori porta, state lontani dai “Velib”. Di ragioni potremmo darvene decine, ma ci fermiamo alle due, tre che bastano per tutte le altre. Ecco allora le nostre buone ragioni per cui visitare Parigi in bicicletta è davvero un incubo.

Tanto per cominciare, trovatele. Perché sì, è vero, Parigi è molto ben fornita di biciclette per il servizio di bikesharing, ma tra milioni di parigini che le utilizzano regolarmente ogni giorno, e centinaia di miglia di turisti in vena di romanticismo, trovare sempre una Velib disponibile è un’impresa. (che poi è il modo gentile di dire “incubo”, pensateci bene).

Due, il peso. Se siete infatti di quelle donnine minute, dalla costituzione gracile e le ossa fine, e il vostro peso si aggira sulla cinquantina di chili o poco più, beh sappiate che rischiate di pesare molto meno della vostra bici. Uno dei problemi che rendono visitare Parigi in bicicletta un incubo è infatti il peso imponente dei mezzi. Senza contare che tanto il centro quanto la periferia della Ville Lumière sono pieni zeppi di salite e discese. Provate ad andare a Montmartre in bici, poi ne riparliamo.

E gli imprevisti posso essere di ogni natura.

Tre, gli imprevisti. Pedali che sbattono contro il copricatena a ogni giro, ruote forate, selle “ballerine”, manubri difettosi e freni troppo (o troppo poco) registrati. Insomma, quello degli imprevisti che vi possono capitare se scegliete di visitare Parigi in bicicletta è forse il capitolo più nutrito di tutti. Quello che, da solo, basterebbe potenzialmente a trasformare il vostro viaggio a Parigi nell’incubo che vi stiamo cercando di raccontare dall’inizio del post. E se volete provare di persona, venite pure. Ma poi non dite che non ve lo avevamo detto.

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