martedì, Marzo 19
La Gioconda (Musée du Louvre)

Le avete viste ovunque, sotto ogni formato, da sempre. Alla tivù, sul web, sul cellulare del vostro amico di ritorno da una vacanza a Parigi. E ci sono buone possibilità che anche voi decidiate di inserirle nella lista delle “cose da vedere”. Vi capiamo, figuriamoci. Dopotutto non si può venire a Parigi e non fare una visita, anche veloce, ai suoi quadri-simbolo. È come essere in vacanza a Roma e decidere di passare alla larga dal Colosseo. Da pazzi!

Persino le nostre guide italiane a Parigi lo sanno, e ormai se ne sono fatta una ragione pure loro. Per questo consigliano sempre, soprattutto per chi viene per la prima volta nella Ville Lumière, di dedicare almeno un giorno alla scoperta dei suoi musei. Un patrimonio di cultura col quale poche altre capitali europee possono pensare di competere.

Già, ma da dove cominciare? Ecco, partendo proprio da questa domanda, abbiamo deciso di stilare una specie di classifica. Un percorso che vi porterà a scoprire le cinque opere d’arte più famose esposte a Parigi.

E soprattutto, di conoscerne in breve la storia. Ché in alcuni casi, è all’origine del valore stesso dell’opera. Quasi più di quello artistico.

La Libertà che guida il mondo (Musée du Louvre)

E allora come non partite, dopo una premessa del genere, dalla regina delle opere d’arte: La GiocondaChe dirvi su questo quadro che non sapete già? Dipinta da Leonardo da Vinci tra il 1503 e il 1519, “il selfie più famoso della storia” è ospitato sul suolo parigino dal 1802. Ovvero l’anno in cui Francesco I l’acquistò per 4000 scudi d’oro (no, non l’hanno rubata, ce l’hanno pagata!). Ventimila il numero di turisti che ogni giorno le fa visita al Musée du Louvre, dove è esposta. Altro piccolo aneddoto, secondo alcuni studiosi, Leonardo avrebbe dato l’ultima pennellata al dipinto (salvo apportare successivamente alcune correzioni), nel 516. Ecco perché, questo, sarebbe l’anno del suo 500esimo anniversario. Insomma: tanti auguri Monna Lisa!

Restiamo sempre al Louvre per un altro grande simbolo dell’arte parigina: La Libertà che guida il popolo. Dipinta da Delacroix, questa è senza dubbio l’opera che meglio rappresenta la Francia, per i francesi. Autentico simbolo della Repubblica visto dalla democrazia, questo quadro fu stampato per quasi vent’anni sui biglietti da 100 franchi.

L’Origine del Mondo (Musée d’Orsay)

Altra assoluta opera d’arte custodita a Parigi, stavolta sponda Musée d’Orsay, è L’origine del Mondo. Poco da aggiungere su un quadro del genere, con un nome del genere. Una curiosità però, oltre alla bellezza, rende questo quadro straordinario. Il fatto che il primo proprietario di quest’opera fu costretto a sbarazzarsene sommerso com’era dai debiti di gioco. Con quello che vale oggi, altro che debiti!

A due passi dall’Origine del Mondo c’è poi un altro dei grandi dipinti che abbiamo selezionato. E che si inscrive nella nostra selezione delle cinque opere d’arte più famose esposte a Parigi: Notte stellata sul Rodano. La firma, manco a dirlo è quella di Vincent Van Gogh. Il blu, suo colore feticcio, è la a ricordarci tutta la sua bellezza il talento di questo maestro della pittura olandese. Piccola curiosità che accompagna quest’opera, più che l’opera in sé, riguarda però Vincent Van Gogh. Sì, perché se a vederla regala una sensazione di grande serenità, la verità è esattamente opposta. Pochi giorni dopo aver dato l’ultima pennellata al quadro, Van Gogh minaccerà con un coltelo il suo amico Gauguin, prima di rivolgere la lama contro se stesso e recidersi l’orecchio.

Ballo al mulino de la Galette (Musée D’Orsay)

Ultima, ma non per importanza, è un’opera d’arte che, oltre ad essere esposta a Parigi, parla di Parigi meglio di qualsiasi altra. “Ballo al Mulino de la Galette” è infatti ancora oggi un simbolo della rivoluzione Hausmanniana che ha cambiato per sempre Parigi. Basta seguire il percorso studiato dalle nostre guide italiane a Montmartre (dove il Mulino de la Galette esiste ancora), per capire in che modo, quest’opera, riassuma alla perfezione la vita a Parigi degli ultimi 200 anni.

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