L’immagine del parigino con il cappellino poggiato su un lato, la maglia a righe bianche e blu e l’immancabile baguette sotto al braccio è forse un tantino troppo inflazionata – e, tra le altre cose, non del tutto fedele alla realtà. Almeno per quanto riguarda due dei tre cliché appena citati. Perché in effetti, passeggiando per le vie e le piazze del centro della capitale francese, neanche si contano le persone che ad ogni ora del giorno e della sera “abbracciano” – è proprio il caso di dirlo – la loro immancabile baguette. Semplice tradizione popolare? Nossignore. Nel caso di questo alimento vanno scomodate le radici storiche e culturali di questo popolo. Proprio così. Secondo la tradizione, infatti, anche a Parigi, fino a un certo periodo storico, il pane veniva infatti sfornato e servito proprio come nel resto del mondo: vale a dire rotondo, a forma di pagnotta.
Ma a Parigi era di base l’esercito di Napoleone Bonaparte. Un signore che a un certo punto della sua vita ha pensato bene di dichiarare guerra e conquistare fino all’ultimo angolo di Terra che la sua immaginazione potesse arrivare a concepire (cosa che tra l’altro gli riuscì). E se ha potuto farlo, è stato anche perché era alla testa di uno degli eserciti più forti e preparati del mondo. Del mondo di allora, si capisce. Capite bene perciò che un esercito del genere va trattato come si deve, e, soprattutto, va messo nelle condizioni di ben – diciamo così – lavorare. Portarsi quindi dietro le spalle ad ogni spedizione una o più pagnotte, era qualcosa che, per dimensioni e peso, rendeva tutto poco pratico.
Ecco allora che, su ordine di Napoleone, uno che di guerre ed eserciti ne sapeva abbastanza, tutti i fornai di Parigi – e poi anche della Francia – cominciarono a produrre un pane che fosse più maneggevole e leggero, in una parola: adeguato al tipo di mansione che gli era affidata. E quale migliore dimensione, allora, si adattava meglio agli zaini in dotazione alle forza armate se non quella fina e lunga della baguette (bacchetta, in francese)? Da lì questo “pane dalla forma oblunga” ebbe una crescita esponenziale e fece la sua comparsa, oltre che nelle sporte dei soldati, anche sulle tavole delle migliaia di famiglie parigine e francesi. Un successo legato alla sua consistenza davvero appetitosa: croccante e friabile fuori, morbido e delicato all’interno. Diventando così qualcosa di più di un semplice simbolo – per quanto inflazionato – della ville lumière.
Sempre che non si voglia dare retta alla versione secondo cui, in realtà, la baguette abbia origini viennesi legate alla prima boulangerie viennese aperta a Parigi da August Zang nel 1839. Quale che sia la “vostra” versione preferita, poco importa: anche in quel caso, infatti, Parigi giocò un ruolo chiave.